Buon anno
-Come stai?-
-Come te, credo…-
-Allora, come stiamo?-
-Abbagliati-
-Abbagliati?-
-Sì, io mi sento così. Come quando vedi una luce troppo forte e poi per un po’ non vedi più niente-
-Sì, rende l’idea-
-Alla fine cosa farete stanotte? Cenone, botti, sbronze, sesso estremo?-
-Niente di tutto questo-
-Puoi parlarmene liberamente eh, non c’è problema. Ce lo siamo detti: trasparenza tra di noi, possiamo dirci tutto-
-Proprio liberamente non mi viene da parlartene. Siamo a cena da una coppia di amici in comune, più altra gente che non conosco bene. Voglia zero. Dovrei cucinare qualcosa da portare, ognuno porta un piatto, ma non ho le forze. Sono ancora a letto-
-Mi pensi?-
-Ti sto scrivendo-
-Se vuoi ti aiuto per il menu-
-No grazie, me ne basta uno che mi mette addosso ansia da prestazione. Competere con una suocera è già dura di suo. Una suocera e un suocero cuochi, ecco, non li consiglio a nessuno-
-Però posso dire una cosa? Sembri sempre scazzata quando parli di lui, della sua famiglia, dei vostri amici. Forse in generale della tua vita. Scazzata ma allo stesso tempo protettiva. Ogni volta che ho provato a mettere la punta di un piede dentro la tua vita, mi hai preso a schiaffi-
-Sono così. Sono protettiva per le mie cose e non dimostro entusiasmo per nulla. Sono uno schifo. Prima lo scopri, prima te ne vai dalla mia vita senza rancore-
-Beh dai, lo mettiamo nei buoni propositi per l’anno nuovo, se vuoi…-
-Tu cosa stai facendo? Cosa farai stasera?-
-Stasera farò poco o nulla, cena tra amici, poi dopo mezzanotte capiamo se andare a bere qualcosa in giro o no, dipende da quanto saremo già ubriachi. Adesso sto per entrare in doccia, così mi riprendo un attimo-
-Sì, mi sa che mi alzo e mi faccio una doccia anche io-
-Ti aspetto? La facciamo insieme?-
-Se non ti fa schifo che pisci in doccia, ok…-
-DAAAAAAAIIIIIII-
-eh-
-No ma pisciare in doccia non si fa-
-E perché?-
-Ma perché no cazzo. Se milioni di architetti nel mondo hanno costruito i cessi nelle immediate vicinanze delle docce, un motivo ci sarà no? Anni di studi, lauree sprecate per progettare un ambiente funzionale. E tu pisci in doccia?-
-In Inghilterra il cesso è in un’altra stanza-
-Sì, va bene. Ma infatti io sta roba degli inglesi non l’ho mai capita. E comunque non è che adesso dobbiamo prendere il peggio proprio da tutti-
-Come sei schizzinoso comunque, ti facevo più ruspante. Ahahahah-
-Ma cosa vuol dire. Non sono schizzinoso-
-Oh sì, signorino. Un lord inglese ma con il cesso in camera ahahah-
-Smettila-
-Ho voglia di vederti-
-Anche io-
-Come si fa?-
-Non so, dopo capodanno andiamo qualche giorno via in montagna e poi riprendo a lavorare e gennaio sarà un mese di merda per il lavoro. Di merda veramente, già lo so-
-Apperò, la casa in montagna pure?-
-Te l’ho già detto che il tuo spirito di competizione non ha molto scampo, oltre ad essere parecchio fuoriluogo. Avete sempre bisogno di misurarvi il pistolino voi uomini e fare a gara a chi è più maschio alfa. Come se noi povere cretine fossimo tutte lì pronte per accoppiarci con il cervo dominante: il più ricco, il più muscoloso…quante cazzate Dio mio. Delle volte sei davvero infantile-
-Sì però tu devi anche stare un po’ calma. Non puoi ogni volta partire per la tangente, farti sti voli pindarici per ogni cosa, ogni frase che dico. Era solo per sapere-
-Meno sai meglio stai, te l’ho già detto-
-E poi comunque se proprio devo dirle tutte, io l’ansia da competizione proprio no. Zero. Cioè sarei anche stupido dato che nelle competizioni perdo sempre. Cioè è la storia della mia vita: quando qualcuno deve scegliere tra me e un altro, sceglie l’altro. Matematico proprio.
Non sono competitivo. Zero. Al massimo provo invidia-
-Beh non credo tu debba provare invidia per lui. L’invidia è un sentimento brutto-
-Ma no, non provo invidia per il tuo fidanzato. Al massimo un poco di gelosia ma proprio leggera eh. Nulla di che. Sai chi invidio?-
-Chi?-
-Ti capita mai di andare in piscina e vedere sti signori anziani di centodueanni che non sanno stare dritti a camminare e che invece si buttano in acqua macinano vasche su vasche come se niente fosse. Lentissimi ma completamente a loro agio. Io ogni due vasche mi fermo e mando un messaggio al mio amico pneumologo per capire come stiamo messi a trapianti.
Oppure quando vai in bicicletta. Io vado eh, mi piace, pedalo un sacco. Poi però vedo sti signori che potrebbero essere mio padre, con una pancia che copre la canna, salire sui tornanti come fossero degli stambecchi. Io con la mia bicicletta nuova fiammante ho i polpacci che pregano la Madonna. Loro neanche sudati. Cioè quando sono andato dalla psicologa, la prima cosa che mi ha detto è che devo imparare a respirare. Cioè io dico, campiamo di quello, lo facciamo tipo boh quante volte al minuto? Per tutta la vita da quando siamo nati. E niente, a quanto pare non ero capace. Ho ripetuto un gesto miliardi di volte per capire che lo facevo male. Ma io dico, ma può esserci un giusto e uno sbagliato anche nel respirare? Siamo nati per quello, sappiamo fare solo quello e lo facciamo male?-
-Non ti seguo più-
-No per dire che alla fine io invidio tutte quelle persone che fanno con naturalezza una serie di cose che a quanto pare sono anche naturali. Una mia amica l’altro giorno mi ha detto che mangio veloce. Che potrei avere problemi futuri per questo. Devo masticare di più. Ci ho provato e la conclusione è che mangiavo tutto freddo. Così ho mandato a fanculo tutto. Ma ora pure a mangiare mi dovete insegnare? Ecco. Io invidio loro. Quelli a cui viene naturale fare cose semplici e NORMALI tipo nuotare, andare in bicicletta, respirare, mangiare, etc. Io no. Io a quanto pare ho bisogno di qualcuno che mi insegni anche come si mangia, come si respira, come si cammina, forse come ci si pulisce il culo. Non so. Sì in pratica invidio tutti. Forse sarebbe più facile dire che non invidio nessuno, commisero solo me stesso-
-Ahahahahahahah-
-Ti fa ridere?-
-Sì molto-
-Ma non doveva fare ridere-
-A me fai ridere perché sembri super sicuro di te stesso, attacchi bottone, fai cose anche bellissime, ti lanci. E poi, sotto, sotto…sei un imbranato-
-Ecco sì, capisci che nella dura lotta per la sopravvivenza maschile e per la riproduzione io non posso che uscirne sconfitto. E infatti tu stasera brindi con il tuo compagno e io farò il giullare a una cena tra amici in cui il mio sport preferito sarà dire il tuo nome senza che nessuno se ne accorga, parlare di te senza che nessuno si insospettisca.
-Cosa stai dicendo?-
-Sto dicendo che mi sono accorto che adoro pronunciare il tuo nome. Metterlo nelle frasi, nei discorsi con gli amici o gli sconosciuti. Solo per avere il gusto di pronunciarlo e così di pensarti e visualizzarti. Oppure raccontare cose tue, cose che ho detto o che ho fatto con te. Così… immerse nei discorsi, solo per portarti con me-
-Cazzo-
-Cosa?-
-Credo di aver sentito tipo un saltino nello stomaco-
-Ahahahah tenero il saltino-
-Ci conosciamo da così poco, io ho paura che tutto questo non sia vero e che tu ci stia ricamando intorno tutto. Troppo. Mi sento una miseria avvolta di seta e ho paura di soffocare-
-Non sto amplificando nulla, ti dico solo quello che sento. Non è così?-
-Sì forse sì-
-Mi penserai stanotte?-
-Non mi scrivere-
-Non posso?-
-Direi che non è il caso-
-Quando ci risentiamo?-
-Ti scrivo io quando torno dalla montagna, ok?
-Mi mancherai Vale.-
-Mi manchi già Tommy-
-Buon anno Vale-
-Buon anno Tommy-