Il mondo è un vampiro
DISCLAIMER (per i nuovi arrivati e non): Si riprende da dove ci eravamo lasciati qui
Tommaso torna al suo posto. Visibilmente sconvolto.
Giulia in bagno si guarda allo specchio con uno sguardo critico e severo. Sa di aver sbagliato. Sa che questa sera è tutta un errore ma le gira la testa. Le gira la testa e ha voglia di vita. Ha voglia di sentirsi libera. Di non pensare. Per una sera non pensare alla sua relazione finita da un pezzo che non ha la forza di chiudere. Non pensare a un lavoro che le fa schifo ma che non si decide a cambiare. A una città che non sente più sua. A una vita che le sfugge tra le mani ogni giorno di più.
Per un momento pensa all’Islanda. A quello stupido messaggio su Instagram. Si vede lì, su un pick-up di fianco a Gianni. Chiude gli occhi. Respira.
La testa le gira. Prova a visualizzare. Ora è seduta sul sedile del passeggero. Gira la testa e vede Tommaso. Non Gianni.
Già… Giulia ha appena pensato che in Islanda vorrebbe andarci con Tommaso.
Ma non giudicatela. Gli innamoramenti lampo, gli amori furtivi, sono i più belli e i più forti. È con chi avete appena conosciuto che vorreste scappare in America e fare tre figli. Non con la persona che vi trova “difficile”, di cui conoscete tutti i difetti. No.
Non voglio distruggere il concetto di amore. Nossignore. Voglio solo dire che è giusto. È bello. È bellissimo e sano sognare cose impossibili. Di scopare nei bagni con due sconosciuti raccattati al bancone. Voler scappare in Islanda con un tizio ubriaco conosciuto due ore prima. Insomma. Porca puttana. Vivere.
Giulia apre gli occhi e pensa che se lo merita Tommaso stasera. Pensa anche: ok non fare più cazzate. Goditela ma vacci piano o domani te ne pentirai. Si guarda allo specchio e prova a vedersi bella. Non colpevole ma bella. Una novità enorme per la sua vita. Ha sempre pensato che fosse una colpa un visino carino, due occhi truccati. Si è sempre nascosta. Nei suoi vestiti, nelle pieghe di una società distratta. Ora vuole sentirsi libera di essere bella. Vuole uscire da quel bagno e sentire gli occhi di Tommaso che vanno oltre. Che la spogliano. La baciano e la fanno eccitare, lì. Su quella sedia. Davanti a tutti. Proprio adesso.
“Cos’è sto casino?”
“Stanno iniziando a suonare!”
“Ma come a suonare?!”
“Eh sì, il giovedì sera qui suonano”
In questo dialogo c’è tutta la voglia di concentrarsi su altro per non parlare di loro. Per andare oltre l’imbarazzo di quel bacio rubato. Riportare il tutto su un piano più facile da gestire.
“E allora noi cosa ci facciamo qui seduti?”
Giulia si rialza, e va vicino al piccolo palco allestito appena fuori dal locale, sul marciapiede. Quasi senza curarsi di Tommaso. Quasi, perché in realtà mentre cammina, se potesse, avrebbe gli occhi come quelli di un camaleonte, tutti indietro per vedere se lui la sta seguendo. Ma non ce n’è bisogno. Lo sente ormai. Come animali stanno imparando a riconoscersi dall’odore. E quello di Tommaso si sta avvicinando alle sue spalle.
Con i motorini sull'Aurelia
Non facevamo mai la fila
Bevevo un sorso dalla tua
Bottiglia, per mischiarci la saliva.
Scattavo foto solo con le ciglia
Per ricordarci a memoria
Adesso tuona, ed io rimango
A galla, mentre la spiaggia si sgretola
“Ma li conosci?”
“Sì, ho ascoltato qualcosa. Sono molto bravi”
“Ma non potevi dirmelo che suonavano?”
“Eh no, non me lo ricordavo. Mi sono ricordato adesso che è giovedì”
“Ahahahahahahah ma non ce la fai eh!?”
Giulia è felice. In questo momento è proprio felice. Si sta lasciando andare. Che questo sia un bene o un male.
“Mi andresti a prendere qualcosa da bere?”
“Cosa vuoi?”
“Non so, fai tu”
Giulia alza il braccio destro verso il cielo. L’indice in alto, il resto delle dita accarezzano l’aria. Ha gli occhi chiusi e ondeggia. Le ginocchia a volte cedono un po’. Non è particolarmente sensuale. Non è lo mai stata e di sicuro non lo sarà oggi: turbata e ubriaca. Ma non le importa. L’aria fresca, i bassi della musica, la voce della cantante, tutto la avvolge. Tutto è un fare l’amore in libertà perché tutto è piacere.
Ha voglia che Tommaso sia lì con lei ma sopratutto ha voglia di bere ancora un po’. Conosce i suoi limiti e sa perfettamente che li sta superando.
Si volta e quasi rovescia i bicchieri che Tommaso tiene in mano, appena arrivato alle sue spalle
“Cosa hai preso?”
“Due gin tonic, per non mischiare troppo”
“Sono bravi, mi piacciono!”
“Sono contento”
E smetterai di mancarmi
Scompariremo nell'acqua ma
Ci metteremo millenni
Come sacchetti di plastica
“Tu sei mai stato in Islanda?”
“Cazzo no ma ci vorrei andare. Ci ho pensato un sacco di volte ma non ho mai organizzato”
“Ci andiamo?”
“Quando?”
“Stasera!”
“Non credo sia il caso di guidare stasera. Come ci arriviamo in aeroporto?”
Giulia si gira verso Tommaso, lo guarda, quasi lo fulmina con una faccia seria
“Tu parli troppo lo sai?”
Poi ammorbidisce lo sguardo, si scioglie, si avvicina come per baciarlo ma all’ultimo si sposta, appoggiando la testa sul petto di Tommaso che l’abbraccia, la stringe e le passa le mani tra i capelli.
“Chissà se c’è ancora la mia bici”
“È lì, la tengo d’occhio. Te ne vuoi andare?”
“Beh finiamo questi e andrei sì.”
“Dove vuoi andare?”
“Se torno a casa ora mi girerà la testa tutta la notte e penserò solo a quanto sono stronza. Quindi per favore non portarmi a casa.
Se continuiamo a stare insieme io vorrò baciarti ancora e ancora ma domani non so come potrei reagire guardandomi allo specchio.
Portami in un posto dove tutto ciò che succede non succede realmente, costruisci un luogo per tenere al riparo dal mondo quello che stiamo vivendo. Lo faresti per me?”
“Non è un brutto posto il mondo, bisogna solo saperlo prendere”
“Il mondo è un vampiro, Tommaso”
Sorridono.