Portami a ballare
-Ciao Vale buongiorno, ma quindi per domani è confermato? Ci sei? C’è anche Hurricane? Tra l’altro ho notato solo ora che nel nome Hurri-cane c’è la parola cane-
-Spumeggianti di prima mattina eh? Ciao Tommaso, buongiorno. Il clima è mite, fuori splende il sole. Io mi sento uno schifo. Sì. Domani ci siamo entrambi. Come rimaniamo?-
-Hai festeggiato troppo. Ormai hai una certa non puoi più esagerare-
-No, no. Ieri non ho fatto niente. Abbiamo festeggiato l’altro ieri in realtà. Ieri sera sono solo andata a prendermi Hurricane, è già qui con me perché parte in giornata.-
-Ah ok, non avevo capito scusa-
-Ti saluta-
-Il tuo moroso?-
-No Hurricane, credo voglia mandarti una sua foto. Continua a mettere il muso sul telefono-
-Mi manca molto devo dire-
-Mi sento una merda per domani, per l’altra sera, per questo mese, perché invecchio, sono piena di capelli bianchi insomma dai, ecco.-
-Beh dai devo dire che è lo spirito giusto-
-Scusa.-
-Allora prima di organizzarci per domani, facciamo un riassunto. Quindi questo mese cosa hai ricevuto?-
-Ah questo è il momento riempiamo l’ego di Tommaso?-
-Giusto per capire se manca qualcosa hihihi-
-Allora dai, vediamo… questo mese ho ricevuto:
un’alga marimo (Sta bene, galleggia questa mattina, fa le bollicine)
Un libro di Tuonopettinato
Un corso di cucina giapponese casalinga
Un poster di Parigi dall’alto
Tre mesi di Mubi
Un podcast su omicidi e crimini vari
Svariati profili Instagram di nudo/erotismo/e cose simili
Il libro club godo
Un orgasmo
Il videolive dei Phoenix a Parigi
Un corno blu
Un video Youtube su come preparare le 5 migliori torte di compleanno del mondo
Gli auguri da parte del mio portinaio.
Ecco, credo sia tutto. Ho dimenticato qualcosa?-
-No, direi di no, direi che c’è tutto. Anche se gli orgasmi erano due-
-Sì ma lo stesso giorno, quindi se ne conta uno-
-Ah funziona così?-
-Sì, sì-
-Cosa ti preoccupa di domani?-
-Mentire a qualcuno. Stare tutto il giorno con te. Quello che può succedere. Quello che è successo e che succederà dopo. So che non è il modo migliore per affrontare un giorno in cui dovremmo cercare di stare bene insieme. So quanto ti sei impegnato questo mese e io non ho parole. Lo so che sembro sempre la stronza di turno ma veramente io non ho parole. Nessuno ha mai dedicato così tanta attenzione e cura per cercare di farmi star bene, stupirmi, sorprendermi. E non è banale. Non è banale un cazzo. Hai impiegato ore intere e pensare a come farmi delle sorprese a come farmi arrivare i regali anche solo a cosa regalarmi. Dalla cosa più banale a quella più stupida che Dio solo sa come ci hai pensato. È una completa dedizione da parte tua nei miei confronti che mi lascia in qualche modo immobile. Non so che dire, non so che fare. So solo che posso rompere questa cosa da un momento all’altro. Rovinare tutto e credimi se ti dico che non lo vorrei. Credimi se ti dico che è stato un mese stupendo. Mi sono svegliata ogni mattina e il primo pensiero eri tu. Pensavo chissà cosa si inventerà oggi. E se non mi scrivevi subito controllavo il telefono di continuo per vedere se eri online. Lo volevo il mio regalo. Volevo la mia sorpresa. Volevo te per me.
E ora so che posso solo rovinare questa cosa, so che posso solo farlo andare peggio e non mi va. E ora sto piangendo. Ecco.-
-Ti prometto che domani sarà una giornata bellissima. Non dovrai pensare a nulla e non ci sarà modo di rovinare nulla. Saremo io. Te. Hurricane. Il trio delle meraviglie. Non c’è niente che può andare storto. Godiamoci il momento. Per favore.-
-Non puoi controllare tutto Tommaso. Non puoi programmare e governare ogni cosa. Come sarà il tempo, come sarà il mio umore, cosa proverò, cosa proveremo. Non puoi decidere a priori come devo stare. Io sono così. Io non lo so. Io reagisco male alle cose quando non le capisco o quando non mi sento all’altezza o non so. Che cazzo. Non puoi controllarmi. Ho paura di rovinare tutto ma ho il sacrosanto diritto di farlo. Non puoi essere così preciso e perfetto da impedirmi di rovinare tutto.-
-È quello che vuoi?-
-Ma cazzo no! Certo che no-
-E allora stai tranquilla-
-Non lo so. Non lo sono…-
-Fai ciò che vuoi. Pensa a quello. Pensa con egoismo. Fai quello che ti rende felice. Qualsiasi cosa sia io lo accetterò. Davvero. Non è un problema. Ma pensa a te stessa e non a tutto il resto del mondo che ti gira intorno. Per una volta, godi per te.-
-Ok
-
-
-Cos’è? Il mio regalo di oggi?-
-Ahahah no, no. Stavo ascoltando sto pezzo e mi mette di buon umore, te l’ho passato per stemperare. Dai che ci dobbiamo organizzare-
-Bello, mi piace. Non conoscevo. Sai di cosa avrei davvero voglia?-
-Di cosa?-
-Di ballare. Ho una voglia matta di ballare fino alle 5 del mattino, sudata marcia. Uscire, fumare una sigaretta e prendermi una polmonite. Tornare a casa in taxi. Guardare Milano a quell’ora è strano. È vuota. Se becchi il momento giusto vivi quell’attimo prima che inizi a svegliarsi. Chi doveva tornare a casa l’ha già fatto, magari non nella sua di casa ma è tornato. Oppure c’è chi tornerà ancora dopo, dopo colazione. Chi lo sa. In quel momento la città è vuota e puoi sentirla tua. Puoi prenderti la rivincita per tutte le volte che ti ha schiacciata e oppressa. Spinto e messo fretta. Puoi sederti per terra, nel centro di un incrocio e vedere il primo che esce da quel portone per andare a lavorare. Dio quanto mi manca quella libertà.-
-Siamo ispirate oggi eh Vale!?-
-A te non manca? Mi porti a ballare domani?-
-Non lo so, non posso svelare nulla-
-Daiiiiiiii-
-E Hurricane?-
-Balla con noi! E mi sa che balla anche meglio di te-
-Probabile, quasi certo-
-Una volta però mi sono innamorato di una ballerina-
-Ma dai, racconta. Sono curiosa. Classica?-
-Non proprio cioè ahahah no. Non è che fosse proprio una ballerina in quel senso. Faceva la PR in una discoteca qui verso la stazione. Era in gran voga in quegli anni però. Eh nulla ballava però tipo sul cubo ste cose qui-
-Ah, capisco. Va beh te la lascio passare per affinità di discorso dai. Eh ma come è andata?-
-Eh nulla. Non è andata. Mi invitava sempre alle sue serate-
-Faceva la PR ci può anche stare insomma. Anche io una volta mi sono innamorata di un macellaio. Mi dava un filetto che si scioglieva in bocca. Se non era un segnale quello…-
-Ahahahah ma no cretina! Ci sentivamo e mi invitava cioè va beh. C’era dell’interesse-
-Eh e poi?-
-E no nulla alla fine non sono mai andato alle sue serate e stop dopo un po’ abbiamo smesso di sentirci. Fine della storia.-
-Usti un amore romantico e travagliato, ci scriverei un libro se fossi in te. Ahahahahah mamma mia quanto sei buffo Tommaso-
-Ma dai ma come fai a provarci con una che fa la PR cioè che fai vai lì che comunque sta lavorando. Come sei venissi in ufficio da te e mentre lavori ti dico “oh esci a fumarti una sigaretta” “Oh beviamo qualcosa” e tu nel mentre sei lì che parli coi clienti, coi colleghi. No dai non si fa.-
-Eh in effetti sì, lo capisco eh. Chi lavora in discoteca sarà per quello che fa sempre fatica a rimorchiare. Eh sono gli svantaggi di certi lavori, capisco, certo-
-Mi stai prendendo in giro?-
-No, no… sta ridendo anche Hurricane-
-Simpatica-
-Va beh mi vuoi dire come rimaniamo per domani?-
-Eccoci, sì. Allora. Non ti posso dire dove andremo ma posso darti degli indizi. La sola cosa che posso dirti è:
Sveglia alle 9:00 puntuale
Colazione leggera
Ora 10.00 passo a prenderti in macchina-
-Ok capo. Abbigliamento?-
-Scarpe da ginnastica direi. Per il resto come sei comoda, non ci sono indicazioni particolari. Potrebbe fare caldo ma potremmo anche prendere un po’ di aria quindi fai tu.-
-Utile. Va bene. I miei indizi dove sono?-
-Metti le cuffie che ti invio un file audio-
-Ok, ci sono. Manda-
-GITAFUORI.mp3-
-Tommy ma dura 10 minuti sto audio-
-Ascoltalo e poi scrivimi-
…
-Eccomi. Allora. C’entra l’acqua di nuovo. Ho sentito tipo 8 minuti di scrosciare d’acqua che infatti mi stavo pisciando addosso. Non ho capito, sembravano delle onde o non so. Non era pioggia. Si forse erano onde-
-Mmmm sì, ok vai avanti-
-Poi si sono interrotte e c’era un casino che non si capiva un cazzo. Brusio di persone e un forte rumore tipo di un motore. Non ho capito onestamente questa parte.
Poi c’era del silenzio, voci in lontananza ma qualche rumore di uccello e di gente che armeggia qualcosa. Non si capiva. Qualcosa di legno forse che sbatteva, qualcosa che veniva trascinato. Insomma non ci ho capito un cazzo. -
-Direi che hai preso tutto. A domani-
-No aspetta, come a domani?! Ma non ho capito nulla, cos’è sta roba?
-È esattamente quello che faremo domani. Studiatelo bene, ti voglio preparata. Un bacio-
-Ti odio-
-Ah Tommy…-
-Dimmi Vale-
-Non vedo l’ora… a domani-